#SupplyChain
Il settore dei trasporti tra freni economici e l’accelerazione delle concentrazioni di imprese.
Le concentrazioni di imprese sono operazioni strategiche che avvengono con una certa frequenza nei vari settori di mercato, ma nel settore dei trasporti stiamo assistendo ad una accelerazione mai vista prima d’ora.
Da un po’ di anni a questa parte, il settore dei trasporti sta subendo dei profondi cambiamenti. A partire dalla transizione ecologica, passando per la pandemia e ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, le conseguenze diventano un carico sempre più pesante per gli operatori economici, in particolare, del settore logistico. Questo quadro generale, dal nostro punto di vista, ha contribuito ad accelerare le concentrazioni di imprese, tra fusioni, acquisizioni e consolidamenti.
Tale tendenza, che si sta sviluppando sia in senso verticale – ovvero all’interno della stessa filiera – che orizzontale, con l’ampliamento dell’offerta, comporta necessariamente una trasformazione del settore dei trasporti, in primis rispetto alle dimensioni dei player logistici e alla varietà di servizi che sono in grado di offrire.
Lo sviluppo delle concentrazioni in senso orizzontale è un fenomeno in essere già da tempo. Un esempio è l’intermodalità raggiunta attraverso l’acquisizione di altre società trasversali o con accordi di rete – vale a dire che chi ha iniziato come impresa di trasporti si è aperto alla logistica oppure chi fa logistica gestisce sempre più magazzini e/o acquisisce terminal ferroviari – per garantire maggiori servizi collaterali. Invece, la tendenza di acquisire gli altri anelli della filiera, ottenendo progressivamente il controllo dell’intera catena logistica, è una delle ultime novità.
Il caso più esemplare, per citarne uno che ci aiuti a chiarire l’aspetto della verticalizzazione, ce lo offre una delle più grandi aziende di trasporto marittimo di container. Con il tempo questa società non solo ha ottenuto la gestione delle banchine di vari porti per lo scarico delle proprie navi, ma ha acquisito magazzini doganali nei porti, società di spedizioni e doganali, automezzi per il trasporto camionistico dei container e ha costituito anche imprese ferroviarie. In questo modo ha ottenuto progressivamente l’intera gestione della catena logistica.
Nel quadro appena descritto, i trasportatori sono la categoria più a rischio. Diventa, quindi, necessario ampliare la propria visione aziendale per essere rilevanti, altrimenti si finirà per dipendere dai pochi grandi player, per la maggior parte stranieri, che già si stanno imponendo sulla scena logistica.
A guidare il mercato in questa direzione è anche la globalizzazione e la conseguente richiesta di fornitori logistici con servizi sempre più avanzati e completi, in grado di soddisfare ogni necessità. In un mondo che avanza velocemente, anche accogliere e seguire il progresso tecnologico è doveroso, soprattutto per il controllo delle performance e per la gestione delle varie attività logistiche. E se per le aziende più grandi e strutturate l’impiego di tecnologie innovative è la normalità, per le PMI può diventare un investimento importante non indifferente.
Altro aspetto da non sottovalutare sono le normative imposte dall’Unione Europea nel percorso verso la transizione ecologica, che vede nell’intermodalità e nell’adozione di modalità di trasporto più ecologiche come la ferrovia, l’unica soluzione possibile (per approfondire la tematica ti consigliamo di leggere Tutte le strade dell’intermodalità)
In un futuro così delineato, da qui a 10-15 anni le piccole società logistiche devono necessariamente avere una visione chiara dei propri obiettivi, consci di tutti rischi e di tutte le possibilità, soprattutto in vista di un ricambio generazionale all’interno dell’azienda. Bisogna conoscere l’andamento, proiettarsi già da ora, valutando i vantaggi di un sistema di insieme, e aprirsi a collaborazioni con realtà logistiche di settori differenti dal proprio, unendo visioni, competenze e capacità di investimento. Oppure delineare una struttura aziendale più agile, in grado di affrontare il cambio delle attività da un settore all’altro, in base agli andamenti economici. Accogliete il nostro consiglio e siate pronti a viaggiare verso il futuro sul lato di guida e non da passeggeri.